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Giù al Nord
Philippe
Abrams è il direttore dell'ufficio postale di
Salon-de-Provence. E' sposato con Julie, donna soggetta alla
depressione che gli rende la vita impossibile. Per farle piacere e per
farsi trasferire in Costa Azzurra, Philippe tenta un inghippo ma viene
scoperto e trasferito a Bergues, una cittadina del Nord del paese. Per
gli Abrams, sudisti accaniti pieni di pregiudizi, il Nord è l'inferno:
una regione perennemente ghiacciata, abitata da persone rudi che
parlano un dialetto incomprensibile, lo Ch'tis. Il regista Dany Boon ci
propone l’eterno contrasto tra Nord e Sud in una pellicola che è
diventata il maggiore successo di sempre nella storia del cinema
transalpino e lo fa alternando ironia ed intelligenza. Ai frizzanti
giochi di parole, ai fraintendimenti di senso che nascono dalle
differenze linguistiche, a situazioni paradossali al limite
dell’assurdo, si accosta infatti la riflessione legata a tutti quei
luoghi comuni e quegli stereotipi che, spesso, troppo spesso, ci
condizionano e sono alla base di conflitti e incomprensioni con l’altro
da noi.
"...Giù al Nord è un esempio di buon cinema popolare, che ricorda lo stile
- amichevole e non volgare - delle pellicole di una volta con Bourvil e
Louis de Funès (...) Al contrario di quel che è solito accadere ai film comici italiani a
sfondo regionalista non si ride "contro" questo e quello: si sorride assieme ai
protagonisti in modo piacevolmente affabile e caloroso..." - Roberto Nepoti
(La Repubblica).
Regia: Dany Boon - Con: Anne Marivin, Dany Boon, Kad Merad, Lorenzo Ausilia, Zoe Felix - Anno: 2008
GRAN TORINO

Reduce
dalla guerra in Corea e da 40 anni di lavoro alla Ford, di cui tiene in
mostra uno stupendo esemplare di Gran Torino, un pensionato vedovo e
incompreso dai figli si trova ad abitare nella sua villetta, unico
americano “vero” in un quartiere ormai “invaso” da messicani ed
asiatici. I suoi pregiudizi e la sua insofferenza razziale si sciolgono
però nel vissuto quotidiano.
Perché vederlo? Una sola parola:
STUPENDO! Gran Torino, in base ad una dichiarazione pubblica dello
stesso protagonista, è l’ultimo film di Clint Eastwood nei panni di
attore.
Si tratta di una pellicola che riflette su diversi miti
americani di ieri e di oggi e che ripercorre i tratti caratteristici
delle migliori interpretazioni di Eastwood: dal texano con gli occhi di
ghiaccio dei celeberrimi film di Sergio Leone all’ispettore Callaghan…
trovando però modo di inserire, oltre ai temi della discriminazione e
della violenza che ormai segnano la nostra società, anche il cuore e la
profonda dolcezza di un uomo che vuole sentirsi ancora vivo in un
estremo atto di coraggio per difendere il suo prossimo.
Un film duro, reazionario, commovente…
Regia: Clint Eastwood, Con: Bee Vang - Brian Haley - Brian Howe - Clint Eastwood - Dreama Walker - Geraldine Hughes, Anno: 2009
IL GRANDE SOGNO
Nicola è un bel giovane pugliese che fa il poliziotto ma sogna di fare
l'attore, e si trova a dover fare l'infiltrato nel mondo studentesco in
forte fermento. All'università incontra Laura, una ragazza della buona
borghesia cattolica, brillante e appassionata studentessa che sogna un
mondo senza ingiustizie, e Libero, uno studente operaio, leader del
movimento studentesco che sogna la rivoluzione. Tra i tre nascono
sentimenti e forti passioni e Laura - sedotta da entrambi - dovrà
scegliere chi dei due amare. Anche i fratelli minori di Laura, Giulio e
Andrea, si sentono coinvolti dal clima di contestazione, portando lo
scompiglio in famiglia.
Carico di suggestioni, è un film dentro il quale si avverte la faticosa ricerca di un equilibrio costata tempo, ripensamenti e rimaneggiamenti. Ma l'esito non soffre. Tra i tanti passaggi che si fanno felicemente parte per il tutto c'è il riferimento al Nuovo Olimpia, all'epoca cinemino al centro di Roma, tempio cinefilo e luogo di marchette: buio accogliente per pomiciare tra un Pudovkin e un Bergman e rifugio quando i cortei si mettevano male. È speciale virtù di Placido quella dell'uomo di spettacolo di grande istinto che tierie miracolosamente insieme l'intuito dell'attore e l'audacia del regista che non sempre centra il bersaglio, ma mai si accontenta.Paolo D'Agostini (La Repubblica)
Regia: Michele Placido; Con:
Jasmine Trinca, Laura Morante, Luca Argentero, Marco Brenno, Marco
Iermanò, Massimo Popolizio , Riccardo Scamarcio, Silvio Orlando; Anno: 2009
INTO THE WILD
"Into the wild" è la libera trasposizione del libro di Jon Krakauer "Nelle terre estreme" diventato un classico della sottocultura urbana. Pura celebrazione della libertà e della ricerca della libertà, la pellicola racconta la vera storia di Christopher McCandless, un giovane benestante che rinuncia a tutte le sue sicurezze materiali per immergersi all'interno della natura selvaggia. Il forte trasformismo di Emile Hirsh facilita per lo spettatore un'istantanea immedesimazione in una figura tormentata che non viene dipinta né come giovane avventuriero né come idealista ingenuo. La maestria con cui Penn miscela tematiche così diverse e complesse è unica. Il fascino della selvatichezza dell'ambiente, le difficoltà dei legami di sangue, l'individualismo contro il bisogno di amore e le contraddizioni dell'idealismo nelle sue spinte critiche ma anche arroganti.
Un film di Sean Penn. Con Emile Hirsch, Marcia Gay Harden, William Hurt, Jena Malone, Brian Dierker, Catherine Keener, Vince Vaughn, Kristen Stewart, Hal Holbrook. Genere Drammatico, colore 148 minuti. - Produzione USA 2007. - Distribuzione Bim -
ITALIANS
Commedia
a episodi diretta e sceneggiata da Giovanni Veronesi che si promette di
raccontare vizi e virtù degli italiani nel mondo: il film è stato
girato nelle località di Dubai e San Pietroburgo.
Al
servizio di Veronesi, dobbiamo citare un cast di tutto rispetto: da
Sergio Castellitto (che interpreta Fortunato, camionista un po’
cialtrone che traffica in auto rubate) al giovane e talentuoso Riccardo
Scamarcio (al quale Fortunato “passa il testimone dell’attività”), dal
dentista depresso Carlo Verdone a Dario Bandiera (attore, cabarettista
e rumorista noto per le sue numerose apparizioni televisive).
Regia: Giovanni Veronesi - Con: Carlo Verdone
- Riccardo Scamarcio
- Sergio Castellitto
- Dario Bandiera - Ksenia Rappoport - Remo Girone - Anno: 2009
KUNG-FU PANDA
Protagonista
della storia è Po, un panda gigante goffo e sovrappeso che lavora come
cameriere presso il chiosco di spaghetti del padre ma che spera, un
giorno, di diventare un grande maestro di arti marziali. Per questo
segue con altri
giovani animali gli insegnamenti di un nobile vecchio saggio cieco per
diventare l'Eletto destinato a sconfiggere il nemico che assedia il
pianeta e il mostro che lo guida. Non è certo il migliore della classe,
ma la vecchiaia e la cecità confondono il maestro, che lo designa per
il compito essenziale. Eletto per realizzare un'antica profezia si
ritroverà a diretto
contatto con il mondo che ama e con alcuni personaggi straordinari: la
tigre, la vipera, la scimmia, la gru, la mantide, ma soprattutto dovrà
trovare dentro di sé la forza di credere alle proprie capacità.
"...Il risultato è una lezione sul senso di sé e sui falsi miti del corpo
perfetto e della bellezza. Ironico, spettacolare e didattico..." - Andrea Silenzi (XL Repubblica).
"...Kung-fu Panda è una gioia per gli occhi e, come i veri film di arti
marziali, una fiaba morale non banale, con un panda ciccione che supera
le proprie debolezze e diventa un eroe..." - Alberto Crespi (L'Unità). Regia: John Stevenson - Mark Osborne, Anno: 2008
LEZIONE 21
Allievi
devoti tramandano la storia del loro eccentrico professore Mondrian
Killroy il cui scopo è quello di smontare le opere d'arte
sopravvalutate. Nella famosa, ed entrata nella leggenda, Lezione 21
appunto, prende di mira il compositore Ludwig van Beethoven e la sua
Nona Sinfonia (nel cui quarto movimento è inserito il celeberrimo Inno
alla Gioia).
"...Sofisticato
e divulgativo a un tempo, il primo film di Baricco...L´immensità del
genio tedesco dolorosamente superata dall´evolvere del
gusto, la tragedia della sordità e del suo distacco dal mondo, il veder
emergere sensibilità e figure nuove come Rossini: la materia cui ha
dedicato la vita il mitico Killroy diventa la lezione di Baricco..." -
Paolo D'Agostini (La Repubblica). "...Baricco vince una non facile
battaglia, domando una sceneggiatura irta
di rischi e complicazioni...interessante e inusuale esperimento di
film-saggio..." - Massimo Lastrucci (Ciak).Regia: Alessandro Baricco, con Clive Russell, John Hurt, Leonor Watling, Noah Taylor, anno: 2008
LOUISE MICHEL
Il film è stato presentato al Festival di Roma 2008. Ha vinto il Premio per la Sceneggiatura al Festival di San Sébastien e il Premio del Pubblico al Festival di Amiens.
Una fabbrica nella regione francese della Picardia. Pochi mesi dopo una riduzione del personale, le operaie sono in allarme. Quel giorno, il direttore le convoca per una piccola sorpresa, un regalino con ricamato sopra il nome di ciascuna. Un dono che tranquillizza gli animi. Torna la speranza. Rientrando a casa, una decina di lavoratrici celebra l’avvenimento al caffè all’angolo. La mattina seguente, la costernazione: macchinari, uffici, tutto è stato sgombrato durante la notte. La direzione è scomparsa, con la complicità di una repentina nuova gestione. Disillusione totale. Le operaie sono radunate nello stesso caffè del giorno prima: la rappresentante sindacale annuncia la cifra che spetta a ciascuna, 2000 euro contro i quarant’anni passati a lavorare nella fabbrica. Scandalizzate ma realiste, decidono di mettere insieme tutto il denaro per finanziare un progetto di reimpiego. Vengono prese in considerazione diverse idee: creare una nuova società, rilevare un’altra fabbrica…ma nulla riesce a suscitare il loro entusiasmo. Louise, la più scatenata, prende la parola. Ha un’idea che funzionerà e che si possono permettere: assumere un sicario per uccidere il capo! Consenso unanime. Spetta a lei trovare il sicario. Sceglierà l’assassino più patetico della sua generazione: Michel.
"Vera sorpresa del Festival di Roma, prodotto da Kassovitz e diretto a quattro mani da Gustave de Kervern e Benoît Delépine, Louise-Michel è un film totalmente folle, storto, ironicamente ma orgogliosamente anarco-inurrezionalista." (Federico Gironi)
Regia: Benoit Delepine, Gustave De Kervern, con Yolande Moreau, Bouli Lanners, Robert Dohoux, anno: 2008.