da Giovedì 5 a Venerdì 9
Le Idi di Marzo Di George Clooney, con Con Ryan Gosling, George Clooney, Evan Rachel Wood, Philip Seymour Hoffman, Paul Giamatti, Marisa Tomei Drammatico, durata 101 min. - USA 2011
George Clooney nel film è Mike Morris
Un lucido romanzo di formazione lontano da implicazioni
qualunquiste Stephen Meyers è il giovane guru della comunicazione nella campagna per le
primarie presidenziali del Partito Democratico negli Stati Uniti di un molto
prossimo futuro. Il candidato che sostiene, sotto la supervisione del più
anziano Paul Zara, è il governatore Mike Morris. Morris parte svantaggiato ma ha
dalla sua l’appeal di un richiamo ai più profondi valori della Costituzione
americana visti sotto una luce contemporanea e accattivante. Stephen avrà modo
di scoprire progressivamente che Morris, che pensava fosse sufficientemente
coerente con gli ideali professati, ha un lato oscuro. Viviamo davvero in
tempi poco raccomandabili se anche George Clooney, progressista doc, lancia
l’allarme nei confronti dei meccanismi di una democrazia che procedono grazie
all’olio della corruzione e del ricatto. È un romanzo di formazione quello che
ci viene proposto sotto le spoglie del thriller politico (dei cui sviluppi è
bene sapere il meno possibile prima della visione) e quella formazione coincide
con il degrado. Il fatto che Clooney, ispirandosi a un testo teatrale di Beau
Willimon, si muova all’interno del campo democratico mostra come sia animato dal
desiderio della messa in guardia. Non è una novità per il cinema americano
scoperchiare le malefatte del potere, ovunque esso eserciti il suo perverso
fascino. Che però questo avvenga in piena era Obama deve preoccuparci ancor più
direttamente. Clooney non è diventato un qualunquista di basso livello pronto ad
affermare “i politici sono tutti uguali”. Si muove su un piano più elevato e
perciò molto più significativo. Attraverso il mutamento (anche di espressioni)
dell’efficace Ryan Gosling sembra volerci ricordare come la democrazia stia
sempre più trasformandosi in una parola che si è svuotata del significato
originario per includere invece opportunismi e compromessi da cui nessuno è
esente. I rapporti tra esseri umani finiscono con il dissolversi facendo sì che
le parole stesse perdano totalmente il loro valore.  Clooney non risparmia
neanche il mondo dei media, grazie al personaggio affidato a una Marisa Tomei in
grado di mostrare come il ruolo della giornalista che si occupa di politica sia
al contempo quello di cacciatore e preda. I pugnali delle Idi di marzo
possono anche uccidere ma, soprattutto, sono in grado di infliggere ferite che
sembrano apparentemente rimarginarsi mentre in realtà danno inizio a un processo
di putrefazione delle coscienze che rischia di coinvolgerci tutti. (Giancarlo Zappoli - MYmovies)
Una scena del film con Ryan Gosling e Evan Rachel Wood |
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