Compagnia teatrale Musella Mazzarelli
FIGLIDIUNBRUTTODIO
Spettacolo vincitore del bando In Box 2010
scritto, diretto e
interpretato da
Paolo Mazzarellli e Lino
Musella
Figlidiunbruttodio intreccia due vicende comico-grottesche:
da un lato, un conduttore televisivo senza scrupoli e due gemelli, uno dei
quali, disposto a tutto pur di partecipare ad un reality show, sarà sottoposto
al fatidico casting; dall’altro lato, due improbabili vagabondi, fra i
personaggi di Charlie Chaplin e i protagonisti di “Uomini e Topi” di Steinbeck
o di “Aspettando Godot”. Entrambe le coppie comiche, sebbene non abbiano nulla in comune, anzi,
siano emblema degli estremi opposti della società, sono impegnate a cercare di
migliorare la propria vita, e nel farlo saranno disposti a comportarsi in modo
assurdo e surreale, in linea con un mondo dipinto a tinte paradossali...
La
drammaturgia di Musella e Mazzarelli è fresca, diretta, ma per nulla ingenua:
uno sguardo giovane sulla realtà, il “brutto dio” citato nel titolo appunto, sui
suoi falsi miti, che ne evidenzia a suon di risate le storture, mostrandocele
non attraverso una critica astiosa, ma attraverso uno spiazzante ribaltamento
dei valori .
Sul palco,
i due interpreti si scambiano continuamente i ruoli in un crescendo di colpi di
scena, fornendoci una prova attoriale non comune delle doti mimetiche di
Musella e dell'istrionismo di Mazzarelli: due attori giovani ma che vantano
curricula di tutto rispetto, una coppia affiatata che ha subito ottenuto una
calorosa approvazione sia dal parte del pubblico sia della critica.
FIGLIDIUNBRUTTODIO è, nel metodo, un tentativo di scrittura
scenica integrale a due.
Siamo cioè due attori che, nel farsi autori/interpreti di un pezzo di teatro, si
concedono una maggiore libertà/responsabilità, e nello stesso tempo si
obbligano al continuo confronto con un "altro" col quale dividere,
all'interno della creazione scenica, ogni passaggio.

Paolo
Mazzarelli è nato a Milano nel 1975.
Diplomatosi nel 1999 alla scuola Paolo Grassi di Milano, ha lavorato come
attore, tra gli altri, con Pippo
Delbono, Fura dels Baus, Compagnia Dionisi, ATIR/Serena Sinigaglia, Cesar Brie, Davide Enia (Scanna), Eimuntas Nekrosius (Il Gabbiano- Anna
Karenina), Peter Stein (I Demòni),
Egumteatro (Il giocatore), Antonio Mingarelli (L'uomo, la bestia e la virtù).
Tra il 2001 ed il 2007 ha
inoltre realizzato quattro spettacoli come regista/drammaturgo/attore, ovvero
“Pasolini, Pasolini!” (Premio Speciale
Scenario 2001, Premio Enriquez alla drammaturgia 2005), “Giulio Cesare”,
“Morte per acqua”, “Fuoco!”, tutti prodotti dal CSS Teatro Stabile di
Innovazione del Friuli Venezia Giulia.
Al cinema ha lavorato con Paolo Vari
e Antonio Bocola (Fame chimica), Mario Martone (Noi credevamo), Guido
Pappadà (Nauta), Gipi (L'ultimo terrestre). Recentemente ha
interpretato uno dei compagni di Renato Vallanzasca in Vallanzasca-gli angeli del male di Michele Placido.
Lino Musella è nato a Napoli nel 1980.
Studia recitazione con Guglielmo Guidi a Napoli, e regia teatrale alla scuola
Paolo Grassi di Milano. Si forma e lavora con Marcello Cotugno, Paolo Zuccari e
Michela Lucenti/Balletto Civile.
Negli anni alterna l'attività di attore, regista, tecnico e disegnatore luci.
Ha lavorato come attore (tra gli altri) con Paolo Mazzarelli, Valter Malosti, Serena Sinigaglia, Virginio Liberti e
Annalisa Bianco, Loredana Scaramella, Claudio Autelli, Tommaso Pitta, Antonio
Mingarelli.
Nel 1998 viene premiato come attore al
Teatro Sannazzaro di Napoli e nel 2003
vince il premio Hystrio della borsa di studio Gianni Agus.
Collabora dal 2006 agli eventi "Percorsi di Luce" di Dario Jacobelli
e Francesco Capotorto.
Dalla rassegna
stampa
“Imprevedibile..gustosissimo...grandi
scoppi di risate”
Franco
Quadri, critico de “La
Repubblica”
“Vero pezzo di bravura...che sintetizza
alla perfezione lo spirito di un'epoca”
Renato
Palazzi, critico de “Il sole 24 ore”
“Una pièce stralunata e perfetta che
acquista in scena un senso profondo mettendo a confronto due modi di essere
attore”
Maria Grazia Gregori, critico de “L'Unità”
“Un
lavoro compiuto, senza niente di eccessivo o retorico, che ben inquadra e fa
risaltare i meccanismi di una realtà che ci scorre accanto, senza scadere in
pietismi, banalità e riuscendo a mantenere un registro ironico e divertente,
col risultato di dare maggior risalto alle tematiche affrontate.”
Marco
Menini - klpteatro.it
“I due attori mimetizzano il proprio corpo nelle
maschere direttamente prelevate da frammenti di realtà contemporanea, ricavando
i personaggi, i loro abiti e i loro registri linguistici, da cliché ben noti
(il borgataro disposto ad essere plagiato pur di esistere televisivamente; il
produttore milanese, spavaldo esecutore dello show business che ragiona in termini
di profitto; il senzatetto ritardato e quello scafato); nondimeno dimostrano di
non voler aderire a queste matrici, anzi di volerle deformare, piegare a un
gioco scenico vibrato e sorprendente.”
Carlo
Titomanlio – Pisa Notizie